Progetto “FARMACIA VIVA”

Il progetto “Farmacia Viva” è nato a inizio settembre su quella parte di territorio valsusino che sarà interessato dalle prossime devastazioni per la costruzione della linea ferroviaria TAV, relative alle opere di congiunzione tra la linea ferroviaria storica e quella ad Alta velocità: la cosiddetta “interconnessione Susa-Bussoleno”.

Nella nostra Valle già massacrata da cantieri inutili e nocivi, è proprio al di sotto di queste terre, parzialmente di proprietà della Rete Ferroviaria Italiana, che passerà uno dei tunnel del super treno ad Alta velocità.

Dallo scorso inverno ci siamo dati da fare per ripulire, lavorare e rendere accessibile tali terreni dopo decenni di incurie e periodici incendi.

Abbiamo scelto di riappropriarci di tali spazi minacciati dall’ennesimo esproprio e dall’ennesimo disastro ambientale per restituirli alla collettività, coltivando piante medicinali secondo un’idea di medicina sociale e comunitaria.

Il nostro progetto nasce laddove la costruzione dell’autostrada A 32 (galleria Prapontin) e della linea ferroviaria storica avevano già arrecato innumerevoli danni negli scorsi decenni, causando il prosciugamento di importanti falde acquifere, l’abbandono di borgate agricole e l’interruzione della presa in Dora che alimentava la “Bealera Grande” (ossia la principale fonte di acqua irrigua del versante inverso della valle).

“Farmacia Viva” vede la luce inoltre non a caso nel periodo post-pandemico, momento in cui la riappropriazione collettiva e comunitaria della salute è un tema più che mai prioritario.

Il progetto vuole, attraverso la coltivazione di piante medicinali ed aromatiche, rimettere a disposizione della comunità competenze e rimedi naturali che non facciano passare la cura esclusivamente attraverso una logica di profitto e di medicalizzazione.

L’uso delle piante medicinali che sono state piantate sulle terre riappropriate sarà in parte accessibile in loco attraverso l’impegno e la presa di responsabilità di ogni fruitore del progetto. In parte le piante saranno trasformate e andranno a fornire un punto di distribuzione farmaceutico al terzo piano di dello spazio “Caza Feu” di Bussoleno.

Attraverso una serie di autoformazioni sarà infine possibile fruire del progetto in maniera consapevole, cercando di rompere la logica della delega e restituire a chi ne prenderà parte maggior autodeterminazione e consapevolezza del proprio corpo e della propria salute, al tempo stesso contrastando cementificazione, consumo idrico e di suolo, speculazione, abuso e abbandono del territorio montano.