A cadenza pressoché quotidiana, si moltiplicano le voci, le prese di posizione, i gesti di renitenza contro il lasciapassare sanitario. Pubblichiamo qui una piccola raccolta di testi usciti negli ultimi giorni o nelle ultime ore. Al di là del carattere o del linguaggio spesso democratico, cittadinista o sindacale di molti di questi, e sebbene alcune di queste “voci” stentino – almeno per il momento – a mettere chiaramente in discussione l’obbligo vaccinale; al di là del fatto che provengono anche da professioni per cui abbiamo poca simpatia (come i controllori ferroviari), ci sembra importante far conoscere questi gesti di dissenso, insubordinazione, resistenza pratica o anche solo “verbale” (e non è poco, in questi tempi di censura e “streghizzazione”). Nonostante la ginnastica di obbedienza impartita in quarant’anni di controrivoluzione (e in più decenni di dis-pedagogia democratica e statolatra), anche nel cosiddetto Belpaese non tutto tace, e qualcosa si muove. Invitiamo i nostri lettori e lettrici a leggere con particolare attenzione la lettera aperta degli studenti di Bergamo, a nostro parere uno dei testi più precisi e lucidi (nonostante i riferimenti alla Costituzione…) usciti finora nel descrivere il nuovo ordine tecno-sanitario che si sta delineando.